“Antonella Peresson ci invia queste considerazioni sull’arte che poniamo in pagina per sottolineare come un’artista possa possedere quel senso critico e introspettivo che talvolta si attribuisce solo ai critici d’arte che vengono considerati gli unici depositari nella fase del commento.
Dunque ogni artista puo’ recensire se stesso.” Vito Sutto
L’Arte è ricerca. E’ il “diventare ciò che si è”, per citare Jung. Attraverso un percorso profondo si arriva
ad abbandonare i condizionamenti, le paure, le aspettative nostre e degli altri per essere se stessi nel
senso più completo. In questo caso l’opera dell’artista è “unica” qualunque sia il soggetto e la tecnica
(che sono comunque fondamentali per esprimersi) poiché è scaturita dalla sua memoria, esperienza,
vissuto, da tutti quegli elementi che sono unici nella persona.
Arte è la realizzazione di un’opera che non si propone nessun riferimento esterno alle ragioni della
sua ispirazione. L’artista non si deve preoccupare di piacere, di accogliere consensi e successi, di essere
per forza innovativo. In questo caso pone al di fuori di sé le ragioni della sua arte mettendo limiti e
vincoli alla sua creatività.
La forza dell’Arte consiste nella capacità di offrire un’interpretazione della Realtà diversa da quella
corrente ma alla quale chiunque possa accostarsi, riconoscersi e riscoprire dentro di sé prospettive che
Ignorava. L’artista, infatti, vede ciò che nessuno vede, non vede quello che tutti vedono, usa una
scala di valori diversa da quella corrente. La capacità di uscire dagli schemi è il prerequisito di ogni
attività artistica.
Quando preparo una mostra un filo rosso unisce quella scintilla di creatività, di vita inconscia che
mi appartiene con quella degli altri. Infatti anche chi guarda l’opera entra in un processo creativo
personale. La sua percezione, il suo sentire si intreccia nel tessuto dell’opera vedendo significati
magari anche più profondi di quelli che l’artista ha originariamente concepito. Le mostre, gli incontri
artistici offrono al pubblico, al fruitore, quindi all’artista che dentro ognuno, la possibilità di guardare
attraverso il PRISMA di se stesso (PRISMA: la quantità di sfaccettature che costituiscono la personalità
di ognuno) e così creare la propria opera d’arte. E’ un meraviglioso dialogo.