Vi proponiamo Marino Fabbro con le sue riletture dell’astrattismo che rimandano ad un geometrismo carico di una tensione quasi costruttivista con questi volumi che si sovrappongono e si offrono a scomposizioni e a possibili ricomposizioni e rielaborazioni.
Come il pensiero che costruisce concetti ed elabora ragionamenti per poi rivedere, destrutturare. Un cambiamento continuo e dinamico perché nelle opere di Fabbro nulla è immobile, tutto è irripetibile.
Ogni figura è azione, dinamica di soluzioni irrisolte.

Vito Sutto

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